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ATTI DEL
CONVEGNO

Prefazione

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memorie invitate

PROGRAMMA

 

L’ORGANIZZAZIONE DEL CONVEGNO AIAS 2006
Racconto di un’esperienza
di Dario Amodio

 

www.giovannipastore.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Prefazione

Il Convegno Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Analisi delle Sollecitazioni, nella sua trentacinquesima edizione, torna ad Ancona dopo molti anni. La passata edizione si tenne infatti in questa Università negli anni ottanta. Da allora molte cose sono cambiate, a cominciare dal nome dell’Ateneo dorico che oggi si chiama Università Politecnica delle Marche e che si è espanso sul territorio, dislocandosi su molte sedi nell’ambito della regione Marche. Chi partecipò alla scorsa edizione anconetana dell’AIAS, troverà oggi nuovi edifici, nuovi laboratori, nuove aule ed un corpo docente quasi raddoppiato rispetto ad allora e nel quale si mescolano esperienze e tradizioni diverse, accomunato dal desiderio di trovare qui grandi opportunità ed ampi spazi, in tutti i sensi. È una Università ancora giovane, la nostra, con meno di quaranta anni di storia ma con tanta voglia di fare e che ospita oggi, con soddisfazione, un Convegno i cui partecipanti provengono in gran parte da prestigiosi Atenei che vantano una storia secolare se non addirittura millenaria.
Spero che il grande entusiasmo, tipico della gioventù, con il quale abbiamo preparato questo Convegno induca i partecipanti ad essere indulgenti con la nostra inesperienza.
Abbiamo affrontato volentieri il grande impegno dell’organizzazione dell’edizione 2006 del Congresso AIAS, nella piena e profonda convinzione che questo tradizionale appuntamento annuale sia una insostituibile occasione di incontro per coloro che si occupano di ricerca nel settore dell’analisi delle sollecitazioni e della meccanica in generale. Quest’anno, poi, gli interessi scientifici che accomunano i partecipanti sono ampliati, per la presenza della sessione congiunta con l’AITeM, volta ad esplorare quegli spazi di ricerca, sempre più estesi, dove coesistono aspetti costruttivi e tecnologici della progettazione e della produzione meccanica. 
Occasione di incontro, si è detto, ma anche di confronto e di aggregazione e, soprattutto, di esperienza per i colleghi più giovani che proprio nei convegni dell’AIAS hanno modo di farsi conoscere e di farsi apprezzare dalla comunità scientifica nella quale stanno percorrendo la loro carriera accademica. A loro sono infatti dedicati i premi che è ormai tradizione dell’AIAS assegnare, perché tutti ne traggano sprone a fare sempre meglio e soprattutto a lavorare con passione ed entusiasmo, ingredienti indispensabili nel lavoro di ricerca, particolarmente nel momento in cui il paese nel quale viviamo e lavoriamo sembra sottovalutare l’enorme potenzialità della ricerca scientifica che, come noi tutti sappiamo bene, è certamente la via maestra verso un futuro degno delle nostre tradizioni.
È doveroso ed è un piacere per me, in questa sede, ringraziare le tante persone che hanno collaborato con molta passione per rendere possibile questo evento. Primi fra tutti, naturalmente, gli autori di tutte le memorie presentate al Convegno, numerose ed interessanti, ed in particolare coloro che hanno dato vita alla sessione congiunta con l’AITeM, dimostrando quanto siano esili le barriere culturali che dividono i nostri settori disciplinari . Ringraziamo poi i relatori delle memorie invitate, che quest’anno sono ben cinque. Due importanti ospiti stranieri: il Prof. Atkins ed il Prof Ewins, che hanno accettato con squisita gentilezza il nostro invito a portare qui un po’ della loro lunga esperienza scientifica. E tre graditissimi ospiti italiani: l’Ing. Pietrosanti, che con entusiasmo ha accettato di illustrarci le esperienze di un importante centro di ricerche privato su ciò che chiamiamo Concurrent Engineering, e gli altri due, l’Ing. Pastore ed il nostro stimatissimo collega Prof. Molari, che ci faranno scoprire con delle straordinarie testimonianze come i nostri antenati ingegneri non avessero proprio nulla da invidiarci. 
Un sentito e sincero ringraziamento va naturalmente al nostro Rettore, Prof. Pacetti,  ed al nostro Preside, Prof. Latini, che ci hanno ospitati in questa bella sede ma soprattutto ci hanno aiutati ed incoraggiati, come sempre, nel nostro lavoro. 
Un doveroso ringraziamento va anche a tutti gli enti che hanno contribuito con il loro indispensabile finanziamento alla riuscita di questa manifestazione, dimostrando di credere nelle capacità e nelle potenzialità di questa nostra comunità scientifica.
Ringraziamo di cuore tutti i membri del Comitato scientifico, che con pazienza e solerzia hanno svolto il difficile compito di revisori dei sommari, ed i membri del Comitato organizzatore che hanno lavorato davvero con molta dedizione ed entusiasmo, senza mai tirarsi indietro.
Un ringraziamento particolare deve essere infine rivolto al Prof. Galietti, che con infinita pazienza e senza mai un cenno di disagio, nonostante che nel frattempo abbia fatto cose ben più importanti nella sua vita, ci ha sempre indicato la via giusta per risolvere le inevitabili difficoltà che ci si sono presentate. Per concludere, un grande grazie va Janet, segretaria del convegno e vero pilastro portante di tutta l’organizzazione.

                                                                                            Ancona 31 agosto 2006

Dario Amodio