Prefazione
Il Convegno Nazionale
dell’Associazione Italiana per l’Analisi delle Sollecitazioni, nella sua
trentacinquesima edizione, torna ad Ancona dopo molti anni. La passata
edizione si tenne infatti in questa Università negli anni ottanta.
Da allora molte cose sono cambiate, a cominciare dal nome dell’Ateneo dorico
che oggi si chiama Università Politecnica delle Marche e che si
è espanso sul territorio, dislocandosi su molte sedi nell’ambito
della regione Marche. Chi partecipò alla scorsa edizione anconetana
dell’AIAS, troverà oggi nuovi edifici, nuovi laboratori, nuove aule
ed un corpo docente quasi raddoppiato rispetto ad allora e nel quale si
mescolano esperienze e tradizioni diverse, accomunato dal desiderio di
trovare qui grandi opportunità ed ampi spazi, in tutti i sensi.
È una Università ancora giovane, la nostra, con meno di quaranta
anni di storia ma con tanta voglia di fare e che ospita oggi, con soddisfazione,
un Convegno i cui partecipanti provengono in gran parte da prestigiosi
Atenei che vantano una storia secolare se non addirittura millenaria.
Spero che il grande
entusiasmo, tipico della gioventù, con il quale abbiamo preparato
questo Convegno induca i partecipanti ad essere indulgenti con la nostra
inesperienza.
Abbiamo affrontato
volentieri il grande impegno dell’organizzazione dell’edizione 2006 del
Congresso AIAS, nella piena e profonda convinzione che questo tradizionale
appuntamento annuale sia una insostituibile occasione di incontro per coloro
che si occupano di ricerca nel settore dell’analisi delle sollecitazioni
e della meccanica in generale. Quest’anno, poi, gli interessi scientifici
che accomunano i partecipanti sono ampliati, per la presenza della sessione
congiunta con l’AITeM, volta ad esplorare quegli spazi di ricerca, sempre
più estesi, dove coesistono aspetti costruttivi e tecnologici della
progettazione e della produzione meccanica.
Occasione di incontro,
si è detto, ma anche di confronto e di aggregazione e, soprattutto,
di esperienza per i colleghi più giovani che proprio nei convegni
dell’AIAS hanno modo di farsi conoscere e di farsi apprezzare dalla comunità
scientifica nella quale stanno percorrendo la loro carriera accademica.
A loro sono infatti dedicati i premi che è ormai tradizione dell’AIAS
assegnare, perché tutti ne traggano sprone a fare sempre meglio
e soprattutto a lavorare con passione ed entusiasmo, ingredienti indispensabili
nel lavoro di ricerca, particolarmente nel momento in cui il paese nel
quale viviamo e lavoriamo sembra sottovalutare l’enorme potenzialità
della ricerca scientifica che, come noi tutti sappiamo bene, è certamente
la via maestra verso un futuro degno delle nostre tradizioni.
È doveroso
ed è un piacere per me, in questa sede, ringraziare le tante persone
che hanno collaborato con molta passione per rendere possibile questo evento.
Primi fra tutti, naturalmente, gli autori di tutte le memorie presentate
al Convegno, numerose ed interessanti, ed in particolare coloro che hanno
dato vita alla sessione congiunta con l’AITeM, dimostrando quanto siano
esili le barriere culturali che dividono i nostri settori disciplinari
. Ringraziamo poi i relatori delle memorie invitate, che quest’anno sono
ben cinque. Due importanti ospiti stranieri: il Prof. Atkins ed il Prof Ewins, che hanno accettato con squisita gentilezza il nostro invito a portare
qui un po’ della loro lunga esperienza scientifica. E tre graditissimi
ospiti italiani: l’Ing. Pietrosanti, che con entusiasmo ha accettato di
illustrarci le esperienze di un importante centro di ricerche privato su
ciò che chiamiamo Concurrent Engineering, e gli altri due, l’Ing.
Pastore ed il nostro stimatissimo collega Prof. Molari, che ci faranno
scoprire con delle straordinarie testimonianze come i nostri antenati ingegneri
non avessero proprio nulla da invidiarci.
Un sentito e sincero
ringraziamento va naturalmente al nostro Rettore, Prof. Pacetti,
ed al nostro Preside, Prof. Latini, che ci hanno ospitati in questa bella
sede ma soprattutto ci hanno aiutati ed incoraggiati, come sempre, nel
nostro lavoro.
Un doveroso ringraziamento
va anche a tutti gli enti che hanno contribuito con il loro indispensabile
finanziamento alla riuscita di questa manifestazione, dimostrando di credere
nelle capacità e nelle potenzialità di questa nostra comunità
scientifica.
Ringraziamo di cuore
tutti i membri del Comitato scientifico, che con pazienza e solerzia hanno
svolto il difficile compito di revisori dei sommari, ed i membri del Comitato
organizzatore che hanno lavorato davvero con molta dedizione ed entusiasmo,
senza mai tirarsi indietro.
Un ringraziamento
particolare deve essere infine rivolto al Prof. Galietti, che con infinita
pazienza e senza mai un cenno di disagio, nonostante che nel frattempo
abbia fatto cose ben più importanti nella sua vita, ci ha sempre
indicato la via giusta per risolvere le inevitabili difficoltà che
ci si sono presentate. Per concludere, un grande grazie va Janet, segretaria
del convegno e vero pilastro portante di tutta l’organizzazione.
Ancona 31 agosto 2006
Dario Amodio
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