L'UNIONE SARDA
Venerdì 2 ottobre 2009
"CULTURA"
"Le scienze e gli astri"
L'unica testimonianza del Planetario, ritrovata nel 2006, sottoposta a esami scientifici, storici e archeologici
Svelato il mistero di Archimede
Il reperto di Olbia attribuito al matematico greco
Ricostruzione dell'Ingranaggio di Archimede
©
Copyright 2006-2009 - All rights reserved - Giovanni
Pastore, Policoro (MT), Italy
Fin dal ritrovamento del Calcolatore di Antikythera nel 1902 nelle acque antistanti l’omonima isola greca fra l’Egeo e lo Jonio, la comunità scientifica internazionale ha mostrato un fortissimo interesse verso l’antico reperto risalente al primo secolo a.C. Un meccanismo ad ingranaggi con una tale complessità cinematica non si era mai visto prima di allora, tanto che per molti anni alcuni archeologi affermarono che a quell’epoca non era possibile produrre simili apparecchiature. Pensavano persino, erroneamente, a un moderno strumento ad orologeria affondato con una diversa nave e che, casualmente, avesse preso posto sulla nave romana. A destare stupore, non è tanto la tecnologia con cui è stato costruito, che è molto bassa rispetto a quella attuale e comunque insufficiente per un meccanismo così complesso cinematicamente, quanto piuttosto l’elevato livello di conoscenze scientifiche, da quelle astronomiche a quelle matematiche, che il meccanismo presuppone. Lo studio del reperto ha quindi contribuito in maniera determinante a rivedere le scarse conoscenze scientifiche attribuite finora al mondo ellenistico.
Ingranaggio di Archimede dopo il restauro
Del mondo antico conosciamo molto bene la letteratura, la filosofia, il diritto
e l’arte, anche se molte opere non ci sono pervenute. Della cultura
scientifica dell'antichità, invece, conosciamo solo una parte ma che è
necessario allargare il punto di vista delle indagini, tenendo nella dovuta
considerazione ciò che mostrano anche i rari apparati meccanici che ci sono
pervenuti. In mancanza di testi, solo dal loro studio è possibile conoscere
appieno il livello del loro pensiero scientifico. Da questi nuovi studi emerge
sempre più decisamente la constatazione che molte delle invenzioni degli ultimi
200 anni erano già note agli antichi Greci. Molte delle invenzioni ideate e
progettate nell’antichità hanno preceduto di oltre duemila anni cose che
vogliamo considerare moderne.
Con il ritrovamento di un frammento di una ruota dentata antica nel sottosuolo
dell’abitato di Olbia nel 2006, ancora più evoluta scientificamente rispetto
a quelle di Antikythera, la prospettiva della cultura scientifica del mondo
ellenistico si è notevolmente allargata: è come aver squarciato un velo e aver
scoperto una fetta di mondo sconosciuto in un universo in cui non esisteva né
elettricità, né acciaio, né cemento. Legittimamente ci si chiede, tuttavia,
come mai un apparente banale frammento metallico di soli 4 centimetri, piccolo e
insignificante e per di più ossidato, è di così grande valore?
La straordinaria importanza del ritrovamento e dell’attribuzione ad Archimede
di Siracusa del reperto di ingranaggio ritrovato ad Olbia sta nel fatto che di
Archimede finora conosciamo solo alcune opere scritte (codici A e B),
pervenuteci tutte non in originale ma da trascrizioni e traduzioni greche, arabe
e latine, tranne il caso del Palinsesto di Gerusalemme (codice C) che risulta
redatto da lui stesso. Quest’ultimo scoperto a Costantinopoli (l’odierna
Istanbul) e tradotto da Johan Ludvig Heiberg nel 1906, scomparso e poi
ricomparso nel 1998, è ancora oggetto di studio da parte di un team
internazionale guidato dall’americano William
Noel, curatore dei manoscritti
del Walters Art Museum di Baltimora.
Delle sue macchine invece, per le quali è maggiormente conosciuto tanto
che la sua fama ha attraversato 23 secoli senza sbiadirsi o deformarsi, non ci
è pervenuto assolutamente nulla. Tali invenzioni, che fanno di Archimede il
primo ingegnere, scientificamente parlando, del genere umano e che, tra
l’altro, contribuirono efficacemente alla difesa della sua città
dall’assedio dell’esercito di Roma repubblicana, sono state celebrate nella
letteratura latina, a partire da Cicerone, per molti secoli successivi alla sua
morte. Tutto questo nonostante il disprezzo per le arti meccaniche da parte dei
filosofi del tempo per le ataviche motivazioni ideologiche che ritenevano,
secondo un antico pregiudizio, che l’uomo di pensiero e di studio non dovesse
venire a contatto con gli esperimenti pratici e con la materia, che riguardavano
semmai soltanto gli artigiani, gli uomini di fatica e gli schiavi.
Archimedes (1620), Domenico Fetti (Roma, 1589 - Venezia, 1623), Gemäldegalerie Alte Meister, Dresda, Germania
Questa scoperta costituisce, quindi, un contributo tanto importante quanto unico
ed inatteso alla conoscenza di Archimede, unanimemente considerato uno dei più
grandi scienziati di tutti i tempi. E’ da sottolineare che non stiamo
considerando un fondo di bottiglia, ma il frammento dell’unica superstite e più
importante macchina che Archimede abbia mai realizzato, tanto decantata fin
dalla letteratura classica a partire da Cicerone. La corretta datazione del
reperto nel record archeologico dello strato, sigillato da quello superiore già
esso antico, è stata determinata della Soprintendenza per i Beni Archeologici
della Sardegna, sotto la cui direzione è avvenuto lo scavo.
Dopo il restauro il reperto è apparso con caratteristiche tecniche inattese.
Per lo studio scientifico e ingegneristico della ruota dentata mi sono stati
necessari più di due anni di intenso lavoro: proprio per le inaspettate
risultanze, che sono emerse fin dalle prime analisi, sono stati svolti maggiori
approfondimenti, e solo dopo un lungo, sofferto e approfondito studio
scientifico e meccanico comparativo con gli ingranaggi moderni sono riuscito a
determinare le equazioni matematiche che sono state alla base della costruzione
dello speciale profilo dei denti, così pure per le caratteristiche meccaniche e
tecnologiche dell’insolita composizione della lega metallica. L’attribuzione
del reperto al Planetario di Archimede è stata possibile proprio partendo da
questi straordinari aspetti scientifici ed ingegneristici, che poi sono quelli
per cui Archimede è stato grande. Ma non è stato semplice, proprio perché
consapevole delle notevoli responsabilità che ne sarebbero derivate.
Successivamente sono stati esaminati, comparandoli fra loro, i dati rivenienti
da precise e puntuali risultanze letterarie, storiche ed archeologiche, che sono
risultati straordinariamente precisi e concordanti.
TECNOLOGIA DELL'ANTICHITA'
L'audace tentativo di menti illuminate
Elettricità,
acciaio, e cemento, tre elementi simbolo e fondamentali del nostro moderno mondo
tecnologico. Proviamo, anche solo per un attimo, a immaginare come sarebbe la
nostra società se non ci fossero: senza di essi torneremmo tutti alla
preistoria. Leonardo da Vinci, nonostante le sue brillanti idee, non è riuscito
a costruire efficientemente nessuna delle sue macchine perché gli mancavano
materiali appropriati ed energia, cioè un motore che le azionasse; aveva a
disposizione solo ferro, bronzo, legno e forza motrice umana o animale. Le
armate di Napoleone si muovevano all’incirca come quelle di Giulio Cesare. Lo
sviluppo tecnologico, così come lo conosciamo adesso, per secoli e millenni è
stato lentissimo, con un andamento quasi piatto. I popoli antichi, pur dotati di
eccellenti abilità, che sono riusciti ad esprimere alla perfezione
nell’architettura e nella scultura classica raggiungendo vette altissime,
difettavano tuttavia, loro malgrado, di energia, di attrezzature di adeguata
precisione e di materiali appropriati per caratteristiche meccaniche e
tecnologiche, tutti elementi imprescindibili per un alto sviluppo tecnologico.
L’effettivo impressionante incremento si è avuto solo a partire dalla seconda
metà del XIX secolo, con la creazione di nuovi materiali come l’acciaio e il
cemento armato, e la grande disponibilità di energia elettrica e forza motrice
con i motori elettrici ed endotermici.
La costruzione di questi meccanismi, pertanto, è maggiormente da apprezzare
perché rappresenta l’audace tentativo di espressione da parte di poche menti
sensibili, illuminate e avveniristiche, mosse dalla disperata esigenza di
concretizzare il loro altissimo pensiero scientifico, in un mondo dotato di un
livello tecnologico inadatto come quello antico, e lo sarebbe stato ancora per quasi
duemila anni.
SARDEGNA
Autorità apatiche e distanti
La
stampa e le televisioni italiane ed estere hanno dato ampio risalto al
ritrovamento di Olbia. La straordinaria scoperta l’ho presentata anche in
numerosi convegni scientifici, in Italia e all’estero, risultando a tutti
molto convincente e senza riscontrare alcun tipo di confutazione.
I risultati conseguiti da questo studio sono scientificamente straordinari per
le conseguenze che sottintendono e per le ricadute scientifiche e filosofiche,
anche a livello di possibile riscrittura della storia della scienza. Tuttavia,
nonostante l’importanza storica e l’alto valore scientifico del reperto che
deriva dall’attribuzione al genio del più grande scienziato del periodo
greco, sebbene all’estero siano interessatissimi, le autorità politiche e
accademiche della Sardegna sono rimaste invece totalmente indifferenti.
Giovanni Pastore
Svelato il mistero di Archimede: L'UNIONE SARDA - 02.10.2009 - by
Giovanni Pastore
L’autore
dello studio scientifico-ingegneristico dell'Ingranaggio e
dell'attribuzione al Planetario di Archimede:
Giovanni
Pastore (Rotondella - Basilicata, Italia),
si è laureato a pieni voti in Ingegneria Meccanica al
Politecnico di
Torino. Prima ancora di laurearsi la
Fiat Mirafiori di Torino gli offrì
un
contratto di lavoro, e per molti anni lavorò all'ufficio
progettazione autoveicoli, occupandosi di calcolo strutturale.
The author: |
Ulteriori dettagli:
Il Planetario di Archimede
ritrovato e la Brocchetta Pitagorica di Ripacandida
il LUCANO
Magazine - Anno IX, N. 5 - Maggio 2011 - by Anna Mollica (htm)
Il mistero dei cieli e di
Pitagora nella Brocchetta di Ripacandida
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO - 16.04.2011 - by
Lorenza Colicigno
(htm)
Articolo sintetico ma esplicativo dello studio definitivo e dell’attribuzione ad Archimede:
A Olbia il genio di Archimede
L'UNIONE SARDA - 20.03.2009 - by Giovanni Pastore
(htm)
La scoperta dei primi risultati scientifici:
Il pensiero scientifico dei Greci nascosto in un ingranaggio
IL
SOLE 24 ORE - Scientific supplement "NOVA 24" - Thursday 16.10.2008 -
by Giovanni Pastore (htm)
Articoli direttamente correlati:
Il genio di Archimede snobbato in Sardegna:
L'UNIONE SARDA - 10.09.2009 - by Giovanni Pastore
(htm)
DAVLOS 314, June 2008 - ∆ΑΥΛΟΣ 314, 'Iούνιος 2008 - by Γιάννης Λάζαρης (pdf)
Intervista di Giovanni Pastore
alla televisione di Stato greca EPT
Interview of Giovanni Pastore to the Greek television of State EPT
Bocconi University - Milan - Italy
Altri articoli correlati:
Articolo di maggiore dettaglio ma non ancora disponibile
on-line:
MATHESIS
- DIALOGO TRA SAPERI, Anno VI - n. 12 - Giugno 2009 - by Giovanni Pastore (htm)
MATHESIS - DIALOGO TRA SAPERI, Anno V - n. 11 - Dicembre 2008 - by Gian Nicola Cabizza (htm)
L'UNIONE SARDA - Saturday 13.12.2008 - by Claudio Chisu (htm)
L'UNIONE SARDA - Friday 03.10.2008 - by Giovanni Pastore (htm)
L'UNIONE SARDA - Scientific supplement - 31.05.2008 - by Sabrina Schiesaro (jpg)
L'UNIONE SARDA - Scientific supplement - 05.04.2008 (jpg)
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LA NUOVA SARDEGNA - 15.11.2007 - (jpg)
© Copyright 2006-2009 - All rights reserved - Giovanni Pastore, Policoro (MT), Italy
Alcuni momenti della conferenza di Giovanni Pastore al convegno internazionale di Olbia il 12 dicembre 2008
Altre immagini di Olbia e del convegno
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Giovanni
Pastore nel suo studio di Ingegneria a Policoro (Matera)
Prof. Ing.
GIOVANNI PASTORE
75025 POLICORO (Matera)
ITALIA
E-MAIL:
info@giovannipastore.it
Book by Giovanni Pastore
THE RECOVERED
ARCHIMEDES PLANETARIUM
Science, technology,
history, literature and archaeology, certainty and conjecture on the most
ancient and extraordinary astronomical calculating device. With two other
scientific studies: on the Antikythera Planetarium and the Pitcher of
Ripacandida.
With the appendix:
Pythagoras in the contemporary world. Influences of Pythagorean scientific
philosophy in the modern and contemporary world.
Summary in:
English
-
Italiano -
Ελληνικά -
日本語 -
Español -
Français -
Português -
Deutsch
-
Tiếng Việt
(The book is written in English, ISBN
9788890471544)
Libro di Giovanni Pastore
IL PLANETARIO DI
ARCHIMEDE RITROVATO
Scienza, tecnologia, storia, letteratura e archeologia, certezze e
congetture sul più antico e straordinario calcolatore astronomico
Con altri due studi scientifici:
sul Planetario di Antikythera e sulla Brocchetta di Ripacandida
Summary in:
Italiano -
English -
Ελληνικά -
日本語 -
Español -
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Português -
Deutsch
-
Tiếng Việt
(Il libro è scritto in
Italiano, ISBN 9788890471520)
IL
MECCANISMO DI ANTIKYTHERA
THE
ANTIKYTHERA MECHANISM
Italian and English version
Alla pagina web del libro di Giovanni Pastore
ANTIKYTHERA E I REGOLI
CALCOLATORI
Tecnologia e scienza del calcolatore astronomico dei
Greci
Istruzioni per l’uso dei regoli calcolatori
logaritmici matematici, cemento armato e speciali, con numerosi esempi di
calcolo
Alla pagina web del libro di Giovanni Pastore
GLI INFORTUNI DOMESTICI
Come prevenirli
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